Prima di iniziare chiarisco subito che il geek è una persona strana, non facilmente collocabile nella massa, con una forte passione nei campi della tecnologia che lo porta ad identificarsi come un soggetto eccessivamente originale o intellettuale.
Fatta la premessa vorrei suggerire un trittico di oggettini hi-tech che potrebbero fare la gioia di molti e di qualche geek mio amico; ovviamente non sono gli unici regali possibili, ma sono sicuramente tre idee originali.
Per non fare podi le metto in ordine di prezzo e inizio con il mio personalissimo tris.

- Sandisk Connect: stream and store content
Disponibile in due tagli di capacità (16 e 32GB) la chiavetta, anzi il Wireless Flash Drive, è il primo oggettino che desta la mia curiosità.
Serve per immagazzinare e condividere in modalità wireless i contenuti memorizzati sul dispositivo con tablet e smartphone.
Nei nostri dispositivi portatili la memoria non è mai abbastanza, e ben presto riusciamo a riempire tutti i nostri apparecchi facendoci assalire dai dubbi: la tal foto l’ho messa sul tablet o sullo smartphone? Il video della laurea della cugina preferita dove sarà finito?
Per Sandisk l’idea migliore è avere un dispositivo di memoria unico come il Wireless Flash Drive dove depositare le foto, i video, la musica e gli ebook per poi condividerne i contenuti tramite una connessione Wi-Fi integrata; a quel punto non ci sono problemi ad interfacciare smartphone e tablet mediante semplici applicazioni sia per i dispositivi Apple che Android.
Addirittura è garantito l’accesso fino a 3 dispositivi simultaneamente su 8 totali; l’autonomia è sulle 4 ore, mentre la ricarica della chiavetta è di 2 ore.
Danno al portafoglio? 54,81 € su Amazon per la versione da 32 GB, leggermente inferiore per quella di capacità di memoria dimezzate.

- NinjaBlocks, la scatolina che automatizza la casa
Il secondo oggetto di segnalazione abbraccia la domotica e si materializza in un apparecchio per monitorare e gestire le mura domestiche.
Una start-up australiana di Sidney ci permette di gestire e monitorare a distanza tramite un collegamento internet azioni che possiamo fare lontano da casa, come banalmente accendere e spegnere le luci di casa, alzare o abbassare le tapparelle, misurare la temperatura e l’umidità della casa, accendere apparecchi elettrici, segnalare intrusioni e tanto altro. Ninja in giapponese significa infiltrato ed è proprio la logica con cui noi ci intrufoliamo in casa nostra senza girare la chiave della serratura.
Il sistema è composto da una scheda Arduino corredata dalla struttura hardware per la connessione a internet e per la gestione dei sensori e degli attuatori.
Un applicazione visuale ci guida alla configurazione remota dei dispositivi; ad esempio per ricevere un’immagine di chi si avvicina a casa si trascina all’interno dell’applicazione le icone della webcam, quella del sensore di prossimità e quella di twitter per ricevere l’istantanea sul Social Network.
Il dispositivo si compone di una unità centrale, venduta a 200 $ e di attuatori o sensori periferici di prezzo diverso.
Per partire la start-up ha fatto uso del cosiddetto meccanismo del ‘crowdfunding’ appoggiandosi sul noto sito Kickstarter.

- Philips Hue: che la cromoterapia sia con voi.
Anche in questo caso si tratta di tecnologia wireless applicata alla casa: domotica rivolta solo al mondo della luce e della illuminazione a basso consumo.
Principalmente si tratta di un kit formato da tre lampadine Hue da 600 lumen che producono luce bianca calda o fredda o a diverse tonalità cromatiche che consentono di illuminare gli ambienti con un risparmio nella bolletta elettrica dell’80% rispetto alle lampadine tradizionali.
Un dispositivo, chiamato bridge, funge da cervello dell’impianto e fisicamente viene attaccato al router Wi-Fi di casa, e consente il controllo fino a 50 lampade Hue, peraltro non troppo a buon mercato (59,95 €).
Lo Starter Pack di Philips crea un danno alla nostra carta di credito di 200,95 € e lo si può acquistare tramite lo store di Apple.
Una app disponibile solo per i dispositivi della Mela Morsicata consentono di interagire con le luci diffuse sulla stanza.
Ho parlato di cromoterapia perché credo sia un possibile e sensato uso del kit, come si evince dalla presentazione del dispositivo.